Nel 2024 scenderà a 5.000 euro il tetto di spesa del bonus mobili, la detrazione 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici riservata a chi realizza un intervento di recupero del patrimonio edilizio agevolato con il bonus ristrutturazioni.
In assenza di modifiche, infatti, dal 1° gennaio 2024 scatterà il decalage del tetto di spesa, che negli anni è sceso dai 10.000 euro del 2022 agli 8.000 euro del 2023 ai 5.000 euro del 2024, ultimo anno di vigenza.
Il bonus mobili, lo ricordiamo, è la detrazione Irpef del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di un intervento di ristrutturazione. Gli elettrodomestici devono avere una classe non inferiore alla: classe A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori.
Il bonus mobili 50% spetta a chi:
- realizza lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali e beneficia del bonus ristrutturazioni 50%;
- realizza lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su immobili residenziali e beneficia del bonus ristrutturazioni 50%;
- realizza lavori di riduzione del rischio sismico e beneficia del sismabonus o del superbonus;
- acquista un immobile in un edificio demolito e ricostruito da un’impresa di costruzione e beneficia della detrazione del 50% sul 25% del prezzo di vendita;
- acquista, in zona sismica 1, 2 o 3, un immobile in un edificio demolito e ricostruito, con miglioramento antisismico, da un’impresa di costruzione e beneficia del sismabonus acquisto.
Il tetto di spesa di 5.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Ristrutturazione e accorpamento: doppio bonus mobili
Ma cosa accade ad un contribuente che ha ristrutturato la propria abitazione e ne ha acquistata un’altra (censita separatamente) che, a fine lavori, sarà accorpata alla prima? Avrà diritto a due bonus di 5.000 ciascuno?
A questa domanda l’Agenzia delle entrate ha risposto ricordando che il limite è correlato a ogni singola unità immobiliare oggetto di ristrutturazione e che, al contribuente che esegue gli interventi su più unità immobiliari, il diritto alla detrazione è riconosciuto più volte.
Anche nel caso di interventi di recupero edilizio che conducono all’accorpamento di più unità abitative, per individuare il limite di spesa, bisogna considerare le unità immobiliari censite in Catasto all’inizio degli interventi edilizi e non quelle risultanti alla fine dei lavori.
Bonus mobili per lavori su pertinenza
Altro caso sottoposto all’Agenzia è quello di un intervento di manutenzione straordinaria su una pertinenza (cantina) dell’abitazione principale, per il quale il proprietario fruirà del bonus ristrutturazione. A tal proposito, il proprietario se potrà usufruire anche del bonus mobili ed elettrodomestici se acquista mobili per l’appartamento e non per la cantina.
La risposta è positiva: il bonus mobili spetta anche quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’abitazione, ma i lavori cui è collegato tale acquisto sono stati effettuati su una sua pertinenza. Questo vale anche nel caso in cui la pertinenza fosse accatastata separatamente dall’unità abitativa, cioè risultasse dotata di autonoma rendita catastale.